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A perforated black canvas, a dark star-studded sky

Giovanni Oberti

01 Apr 2023 — 20 May 2023
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Xiao Zhiyu

28 Jan 2023 — 17 Mar 2023
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I MAESTRI DEL COLORE

João Freitas, Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Oscar Abraham Pabón, Eugenia Vanni

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ARTEFIERA Bologna

Eugenia Vanni, Michele Tocca

22 Jan 2020 — 25 Jan 2020

Emanuele Becheri

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FUGGISOLE

Marco Andrea Magni

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We are not used to remembering things that will happen

Serena Vestrucci

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Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Serena Vestrucci

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Mirthe Klück

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Mirthe Klück, Marco Andrea Magni, Eugenia Vanni, Serena Vestrucci

10 Apr 2018 — 13 Jul 2018
Il Paradigma di Kuhn – atto secondo
26 Jan 2018 — 27 Feb 2018
20 Jan 2018 — 30 Mar 2018
Ogni colore dipinge se stesso e anche gli altri

Eugenia Vanni

29 Sep 2017 — 10 Nov 2017
Extra Moenia

Helena Hladilovà, Namsal Siedlecki

28 Jun 2017 — 10 Sep 2017
Miart 2017

João Freitas, Marco Andrea Magni, Oscar Abraham Pabón

12 Apr 2017 — 15 Apr 2017
Lo Spazio Punto

Marco Andrea Magni

05 Dec 2016 — 17 Feb 2017
An Archaeology of The Oath

Oscar Abraham Pabón, Eugenia Vanni

30 Sep 2016 — 27 Nov 2016
Notte in Bianco

Serena Vestrucci

01 Apr 2016 — 27 Jun 2016
Lotteria Immanuel

Christian Manuel Zanon

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Edith Dekyndt, Sophie Giraux, Mario De Brabandere

21 Sep 2015 — 20 Nov 2015
TO BE TITLED

João Freitas

01 May 2015 — 24 Jun 2015
Vaalbara

Giovanni Giaretta, Renato Leotta, Cesare Pietroiusti

16 Feb 2015 — 11 Apr 2015
Allegoria #2. La Pittura Oltre se Stessa

Angelo Sarleti, Michele Tocca

18 Sep 2014 — 18 Nov 2014
Point of view: pitture imperfette

Sara Enrico, Helena Hladilovà, Pietro Manzo, Giovanni Oberti

15 Mar 2014 — 25 May 2014
De Sculptura

Giulio Delvè, Namsal Siedlecki

23 Sep 2013 — 15 Nov 2013
RSVP Contemporary art in private spaces

Emanuele Becheri, Ettore Favini

14 May 2013 — 14 May 2013
Il Primo Giorno di Sole

Serena Fineschi

03 May 2013 — 29 Jun 2013
Genealogia #3

Francesco Carone

08 Mar 2013 — 29 Apr 2013
Più Giovani di Così non si Poteva

Marco Andrea Magni

26 Oct 2012 — 04 Jan 2013
Mein Gebiet

Luca Cutrufelli

21 Jun 2012 — 30 Jul 2012
Genealogia #2

Giovanni Ozzola, Remo Salvadori

16 Mar 2012 — 29 Apr 2012
Genealogia #1

Emanuele Becheri, Carlo Guaita

21 Sep 2011 — 10 Nov 2011
I luoghi e le cose

Leonardo Meoni

Extra Moenia


Helena Hladilovà, Namsal Siedlecki

28 Jun 2017 — 10 Sep 2017
Opening: 27 Jun 2017
Galleria FuoriCampo, Siena



Extra Moenia

Appena usciti dalla Curva di San Martino, forse la curva a maggior rischio caduta dell’intero tracciato, i cavalli sfrecciano sull'anello perimetrale della Piazza del Campo, normalmente lastricato di pietra serena, che alcuni giorni prima della corsa viene ricoperto da uno strato di terra composto prevalentemente da sabbia pliocenica. Presi nella concitazione della giostra (“competizione”), né questi, né i fantini – tantomeno la folla che li segue con trepidante apprensione - si renderanno conto che sul fondo della discesa, appena prima della cappella votiva innalzata per ringraziare la Madonna della scampata epidemia di peste del 1348, proprio all’angolo con via Salicotto, nascosta dietro i materassi di protezione, la galleria FuoriCampo espone già dal 28 Giugno le opere di Helena Hladilovà e Namsal Siedlecki, due giovani artisti che vivono e lavorano tra Seggiano (Gr) ed il resto d’Europa.

È verosimilmente assai più probabile che le opere in galleria sentano il boato della piazza e il ritmato scalpitio dei cavalli lanciati sullo strato di “tufo”, il cui spessore, pur variando in diversi punti, risulta essere mediamente di 15 cm circa compattato attraverso l’uso di compressori e innaffiato periodicamente si raggiunge lo scopo di non far asciugare troppo la terra, che si mantiene elastica e compatta. Alla fine del Palio la terra viene recuperata e portata dentro dei depositi per essere ripulita e conservata e poter essere riutilizzata l'anno seguente la terra su cui viene corso il Palio è sempre la stessa da lungo tempo, testimone silenzioso di tante gioie e sofferenze. Durante l'anno questa enorme quantità di terra viene accudita, per mantenerla 'viva'. Movimentata e annaffiata con regolarità. Questa dedizione verso uno degli elementi fondamentali del Palio è la scintilla che dà il via al racconto in cui la galleria diviene estensione della piazza, un piccolo teatro dove gli artisti inscenano una loro personale rilettura della corsa. Adagiati sulla terra vi sono una serie di sculture in argento realizzate da Namsal Siedlecki che nascono da una delle tradizioni del Palio, si tratta dell'unico strumento che accompagna il fantino durante la corsa: il Nerbo. Una frusta realizzata manipolando il pene di un toro che viene appeso al soffitto con dei pesi e lasciato allungare e asciugare per alcuni mesi fino a raggiungere la lunghezza di un metro circa. Il Nerbo è stato interamente avvolto tramite un bagno galvanico con uno strato di 3 mm d'argento nel tentativo di creargli una sorta di armatura che protegga la materia organica dal contatto con l'ossigeno, nel tentativo di preservare la conoscenza della tradizione in un involucro protettivo, un sarcofago d' argento destinato alla posterità. Il Nerbo del fantino vincitore viene conservato con venerazione all'interno delle contrade, simbolo, oltre al Palio stesso, di una competizione che non prevede un secondo posto, dove solo il vincitore ha accesso alla gloria. Con i Nerbi d'argento l'artista si cala in una delle moltissime sfumature che compongono il Palio di Siena, umana commedia e trasfigurazione teatrale delle relazioni sociali.

Completa la mostra, un grande arazzo realizzato da Helena Hladilovà che copre la quasi totalità della parete principale dello spazio espositivo. Il trofeo della corsa è un drappo di seta dipinto che la contrada vincitrice conserva nel museo d' appartenenza, tutto il Palio è animato da una miriade di colori, icone, bandiere, vessilli e abiti ricamati (monture). L'artista prende spunto da questo multiforme universo e lo tramuta in uno stendardo tessuto a mano, dove i richiami alle simbologie paliesche sono celati dietro un'astrazione formale che trasmette la dinamicità di una corsa che sopravvive immutata allo scorrere dei secoli e sembra trovare compimento per Helena Hladilovà nella parossistica fissità del bianco/nero.

L’ubicazione della galleria, appena fuori dalla piazza (Il Campo) dove si svolge la Festa (il Palio), come la scelta della data d’inaugurazione, il 28 giugno, il giorno prima della Tratta (l’assegnazione dei cavalli alle Contrade che corrono il Palio) delineano un immaginario in cui l’arte riempie gli spazi della galleria come una prosecuzione del fragore emotivo che anima la città durante i periodi del palio. Un fermo immagine che cristallizza i luoghi e i protagonisti per riportare a una dimensione intima il caos dionisiaco che anima il rito.

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